POLICLINICO DI MESSINA. PAD.L

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DAL 28 DICEMBRE 2007 SEDE DEL NOSTRO PRESIDIO GIORNO E NOTTE.

PRECARI POLICLINICO MESSINA

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I Gladiatori combattevano per la vita e per la libertà.

I Gladiatori combattevano per la vita e per la libertà.
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La precarietà si combatte e basta..."Puntare all'obiettivo è quasi come essere vivo"...ci fermerà solo la stabilizzazione...
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Non sono un Libertador. I Libertadores non esistono. Sono i popoli che si liberano da sé.

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Lottiamo insieme contro la Precarietà. Noi Abbiamo già scelto, Domenico Carnevale,uno di noi...non molleremo mai....

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martedì 29 gennaio 2008

MANIFESTAZIONE DEL 16.01.2008 ASSESSORATO ALLA SANITA' PALERMO



8 commenti:

Anonimo ha detto...

E chi se l'aspettava, che un gruppo di ausiliari, sarebbero riusciti a muovere un ingranaggio ormai consolidato da anni di: "faccio quello che mi pare".

Anonimo ha detto...

Coraggio ragazzi, non mollate, ormai in tanti ci siamo resi conto che avevate ragione, ci state dando una grande lezione di come si può lottare anche contro le grosse ingiustizie, protette da chi non dovrebbe permetterle.
Tra tutte le manifestazioni di protesta che avete fatto, permettetemi di dirvelo, non avete fatto una cosa importante: una preghiera comunitaria, affinchè anche i cieli vi vengano in aiuto.

Anonimo ha detto...

Io e mia moglie siamo rimasti soli, nonostante siamo genitori di due bravi ragazzi, costretti ad andare a lavorare lontano da Messina,perchè in questa nostra terra, dovevano barcamenarsi tra illegalità e posti riservati a figli ed amici degli amici. La vostra lotta spero sia da monito a quanti si danno per vinti.Chissà se avessimo perseverato,come voi, forse i nostri figli sarebbero qui.

Anonimo ha detto...

Guglielmo anche tu sei un precario!!!! Il tuo contratto probabilmente non verrà più rinnovato, che perdita per tutto il Policlinico.....

Anonimo ha detto...

Mi è venuta una grande idea, perchè,a noi precari, non mettono il codice a barre con la data di scadenza?

Anonimo ha detto...

Mio "caro" Alessandrino, se ancora non ti abbiamo dedicato niente, non è perchè riteniamo giusto il tuo comportamento, il fatto è che ti consideriamo un piccolo essere insignificante pieno di sè.

Anonimo ha detto...

Per combattere la precarietà, ci vuole unione e solidarietà.
Siamo più di 500, i precari del Policlinico di Messina, tra medici, infermieri, tecnici e ausiliari, ma vedo solo noi ausiliari combattere per un diritto che spetta a tutti. Dal 27 dicembre abbiamo abbandonato famiglie e amici, per sostenere una causa che avrebbe avuto, sicuramente, un altro decorso senza la nostra costanza e determinazione. Se qualcuno pensava che ci saremmo stancati, si sbagliava, non molleremo, continueremo fino a quando non riprenderemo il nostro posto di lavoro.
A tutti quelli che stanno a guardare, aspettando che altri lottino per il loro pane, dico: se avete ancora un filo di dignità unitevi a noi, non è troppo tardi.

Anonimo ha detto...

Uno dei motivi principali (neanche troppo nascosti) per cui da anni si preferiscono i contratti precari, anche nella pubblica amministrazione, è il fatto che un precario ad ogni contratto “riparte da zero” a livello salariale. Gli scatti d’anzianità, previsti per legge, valgono solo per chi ha un contratto a tempo indeterminato. E’ così che il salario di un precario rimane sempre quello d’ingresso. Questo vale anche per chi - da anni - ha un contratto a tempo determinato, e quindi anche per chi è stato (o sarà) stabilizzato. Lo ha ribadito anche una recente lettera del ministero dela funzione pubblica, che sosteneva che la stabilizzazione si configura come un ingresso dall’esterno, quindi l’anzianità partirebbe dalla firma del contratto a tempo indeterminato (salvo poi dire che le stabilizzazioni non essendo veri e propri concorsi non possono nemmeno essere considerati in quota “assunzioni dall’esterno”, ma la contraddizione logica fa parte dello stile del ministero).

La corte di giustizia europea si è espressa proprio su questa questione, affermando il contrario: anche chi ha un contratto a tempo determinato ha diritto agli scatti di anzianità. Ciò vale quindi anche per i precari della scuola, della ricerca e dell’università con questo tipo di contratto.

(preso da internet)